Febbre alta e improvvisa: da che cosa può dipendere?

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Non sempre il rialzo febbrile è collegato a tosse o raffreddore. A volte può essere la prima manifestazione di una malattia esantematica. Ovvero di quelle che, oltre a febbre e malessere, possono anche causare la comparsa di lesioni sulla cute

I rialzi febbrili senza altri sintomi possono essere anche l’esordio di malattie esantematiche. Oltre a quelle prevenibili con le vaccinazioni, ce ne sono sia di virali che di batteriche. Senza dimenticare quelle che hanno per vettore alcuni parassiti.

Le infezioni virali si manifestano spesso con bruschi rialzi di temperatura. La maggior parte delle volte, subito dopo il rialzo febbrile, compare subito un sintomo che aiuta a identificarle meglio: può trattarsi di influenza, raffreddore, oppure di mal d’orecchio. Altre volte, invece, la febbre sembra essere l’unico sintomo per un po’ di giorni consecutivi. Fino a che non compaiono macchioline sulla pelle: il cosiddetto “esantema”.

Per molte di queste malattie c’è un vaccino

Cominciamo subito con il dire che in realtà, oggi, le malattie esantematiche sono un po’ meno frequenti di un tempo. Ciò perché per alcune di esse è disponibile il vaccino. Ci riferiamo essenzialmente a morbillo, rosolia e anche varicella. Ma queste sono solo alcune delle malattie esantematiche, non tutte. Fuori dal campo della prevenzione ne rimangono infatti diverse altre, virali. Ma non solo.

Ci sono anche quelle causate da batteri

Non tutte le malattie esantematiche sono causate da virus, ci sono anche patologie batteriche Tipico è il caso della scarlattina, il cui agente patogeno è lo streptococco beta emolitico di gruppo A che, oltre alla febbre, determina anche mal di gola, ingrossamento delle ghiandole del collo e la comparsa di un esantema rosato, a chiazze, poco sollevato. Per la diagnosi di scarlattina, osservare la lingua è molto importante: assume infatti un aspetto che viene definito “a fragola” per via dell’intenso rossore e per la presenza di papille gustative ingrossate sulla superficie della lingua stessa.  Anche la cosiddetta “quarta malattia” ha un’origine batterica e, anzi, può essere considerata a tutti gli effetti una forma attenuata di scarlattina, dato che l’agente patogeno è lo stesso ma l’intensità dei sintomi è minore.

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Nella quinta malattia ci sono pochi dubbi

La “quinta malattia” ha un’origine virale ed esordisce con poca febbre. L’esantema compare primariamente sul viso, con un tipico aspetto definito a “farfalla”: le guance appaiono di un rosso intenso mentre i solchi del naso e la bocca sono risparmiati. In seguito, in genere dopo 24/48 ore, l’esantema del viso tende a scomparire e sopraggiunge, invece, quello sul tronco e sugli arti.

Ecco quando compare la febbre alta

C’è in particolare una, tra le malattie esantematiche, che provoca un consistente rialzo febbrile: si tratta della cosiddetta “sesta malattia”. Questa è una malattia virale che, specificamente, esordisce con una impennata di febbre alta per circa tre giorni. Al terzo giorno, in maniera caratteristica, la febbre scende e sul tronco compaiono delle macchioline che, con il passare del tempo, si diffondono anche agli arti. Nonostante l’impennata febbrile sia repentina,  è una malattia che si autolimita facilmente (se il sistema immunitario del bambino è competente). Per questa malattia non esiste un vaccino preventivo.

Attenzione anche alla febbre bottonosa

Qui ci troviamo di fronte a una malattia che, per molti motivi, è sempre più diffusa, specialmente nelle aree collinari e montane e, segnatamente, dove ci sono allevamenti di pecore. Si tratta della malattia causata dalla Rickettsia conorii (o altre Rickettsie ad essa correlate), piccolo batterio ospite di alcune zecche. Deve prestare attenzione soprattutto chi possiede un cane e ama lasciarlo libero nei prati montani. La febbre bottonosa prende questo nome perché esordisce con un violento rialzo febbrile, superiore ai 39 gradi, ma anche mal di testa e dolori agli arti. In questa fase, se si tratta di febbre bottonosa, è possibile reperire sul corpo una lesione nera, circolare e arrossata ai bordi. È la sede della puntura di zecca, da cui parte l’infezione. Dopo 3 giorni di febbre ecco la comparsa dell’esantema, fitto e diffuso, che non risparmia i palmi delle mani e le piante dei piedi. Trattandosi di una malattia di origine batterica, l’infezione non è autolimitante e pertanto richiederà terapie adeguate e vanno adottare misure per prevenire il morso di zecca. Altro mito da sfatare: non è un problema di salute che riguarda solo i bambini e la sola modalità di infezione è la puntura di zecca e non lo scambio interpersonale.

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